Il Premio Mimmo Cándito su Rete del Dono
Sulla pagina facebook di Rete del Dono, viene presentato il Premio Mimmo Cándito con un breve video.
Ecco il link per vederlo e condividerlo, buona visione!
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Nello spirito che animava il reporter e scrittore, l’Associazione Mimmo Càndito ha pensato, oltre che al progetto più tradizionale di premio “Opera di inchiesta”, a un secondo riconoscimento “Progetto di inchiesta” pensando a quanti vorrebbero fare reportage fra i collaboratori, pubblicisti, free lance, blogger, titolari e Allievi di Master in giornalismo in cerca di occupazione. Si concorre inviando appunto un progetto di reportage, con la specificazione dell’argomento, luogo o luoghi d’inchiesta, itinerari e mezzi di trAsporto. Il preventivo di spesa non dovrà superare i 3000 euro per quanto riguarda l’impegno del Premio.
Il reportage verrà pubblicato in evidenza sul sito www.premiomimmocàndito.org. L’autore sarà comunque libero di diffondere il suo lavoro citando in calce il premioAllo stesso sito occorre fare riferimento per tutte le informazioni utili (anche per l’opera d’inchiesta, naturalmente).
Crescentino è il paese Natale di Marinella, la moglie di Mimmo. L’altra sera, nella prima seduta del Consiglio Comunale dopo le elezioni del 26 maggio, il neo-Sindaco Vittorio Ferrero ha annunciato che il teatro all’interno del palazzo Comunale sarà intitolato a Mimmo Càndito: “Ritengo doveroso che Crescentino tributi al nostro Mimmo un segno di tangibile memoria e riconoscenza per la sua spiccata umanità e riconosciuta professionalità”, ha detto.
Il teatro civico era stato Inaugurato nei primi anni del ‘700, chiuso nel 1904 e restaurato nel 2014 dopo 110 anni durante i quali era diventato una polverosa soffitta e depredato dei deliziosi pannelli verde/oro che lo adornavano.
La cronista Meran Mengal è stata assassinata a colpi di arma da fuoco in un agguato a Kabul.
È l’ultimo di una serie di omicidi che colpiscono la libertà di espressione in Afghanistan.
Per saperne di più:
Wa Lone e Kyaw Soe Oo, i due giornalisti birmani di Reuters sono stati scarcerati in Myanmar.
I due reporter erano stati condannati a sette anni direclusione per aver raccontato i crimini delle forze armate contri i Rohingya.
Per informazioni più approfondite:
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